Il mercato immobiliare ha sempre avuto un numero magico a cui fare riferimento: tre.

La famosa locuzione "Location, Location, Location" ci ricorda che la posizione è uno dei fattori più importanti per determinare il valore di un immobile.

Ma c'è un'altra terna di numeri che sta diventando sempre più importante: Epgl, Classe Energetica e CO2.

Questi tre valori rappresentano l'efficienza energetica e la sostenibilità ambientale di un edificio.

E come la tripletta catastale (foglio, particella, subalterno) indica la posizione dell'immobile, la tripletta energetica ci dice quanto è efficiente e sostenibile un edificio.

E non dimentichiamo che nella valutazione immobiliare, anche i comparabili suggeriti nell'MCA (Market Comparison Approach) sono tre, questo rende ancora più importante avere una tripletta energetica completa e precisa.

Inoltre, anche i procedimenti estimativi riconosciuti dalle migliori prassi internazionali, come Market, Income e Cost Approach, sono tre famiglie e consentono di valutare l'immobile in base ai prezzi degli immobili simili, al suo reddito ordinario e ai costi di costruzione eventualmente deprezzati.

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La tripletta energetica

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L'indice EPgl (Energy Performance Global) viene espresso in kWh/mq anno, misura la quantità di energia necessaria per riscaldare, raffrescare, ventilare e illuminare un edificio per un anno. Più basso è l'indice, più efficiente è l'edificio in termini di consumo di energia.

La classe energetica è un sistema di classificazione degli edifici in base all'efficienza energetica. In Italia ci sono 10 classi energetiche, dalla classe A4 (edifici ad alta efficienza) alla classe G (edifici a bassa efficienza).

Gli attestati di prestazione energetica al 31/01/2022 nel database SIAPE di ENEA sono 2.915.669.

La suddivisione in percentuale per classe energetica, per immobili residenziali, è:

  • classe energetica G 33,6%;
  • classe energetica F 23,3%;
  • classe energetica E 16,5%;
  • classe energetica D 11,3%;
  • classe energetica C 5,3%;
  • classe energetica B 2,8%;
  • classe energetica A1 2,1%;
  • classe energetica A2 1,7%;
  • classe energetica A3 1,5%;
  • classe energetica A4 1,8%.

In Italia, la maggior parte delle case rientra nelle classi di efficienza energetica F e G, il che indica un problema significativo riguardo l'efficienza energetica degli edifici presenti nel paese. Queste classi rappresentano il livello più basso di efficienza energetica, con un alto consumo di energia e un'elevata emissione di gas serra.

Ciò è preoccupante sia dal punto di vista ambientale che economico, soprattutto considerando che la proposta della direttiva UE prevede che entro il 2030 gli edifici residenziali e le unità immobiliari dovranno raggiungere almeno la classe E per quanto riguarda l'efficienza energetica e entro il 2033 la classe D per quanto riguarda la prestazione energetica.

La quantità di CO2 emessa dagli edifici viene espressa in tonnellate equivalenti di CO2 (tCO2eq) per anno.

Questa unità di misura tiene conto non solo dell'anidride carbonica (CO2) emessa, ma anche di altri gas serra come il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O) e consente di comparare le emissioni di diversi gas in un'unica unità di misura.