Il CTU è un tecnico chiamato ad avere una preparazione tecnico giuridica e allo stesso tempo un’attenzione agli aspetti psicologici di persone con un passato a volte molto triste. Un tecnico dalle capacità polivalenti, un mediatore imparziale rispetto alle parti in grado di portare alla luce la verità”.

A raccontare in prima persona in cosa consiste davvero il lavoro del CTU di un Tribunale è Michela Marchi, architetto e ormai da 15 anni consulente tecnico del giudice. “Sono orgogliosa del mio lavoro, per me è come una missione”.

Così nel suo libro “DIARIO DI UN CTU” la Marchi ripercorre i suoi anni all’interno dei Tribunali descrivendo in modo semplice e comprensibile anche a un non addetto ai lavori chi è il CTU.

Nessuno si era mai cimentato a spiegare quale sia il lavoro del CTU- riferisce l’architetto – Questo libro non è un manuale ma ha proprio lo scopo di raccontare in maniera ironica, gioiosa e a volte amara attraverso vicende realmente accadute questa professione”. Sì perché agli aspetti strettamente tecnici di un lavoro come questo, spiega l’architetto Marchi, si intrecciano storie di vite umane, persone a volte segnate da anni di liti familiari.

Nel volume sono presenti racconti di varie situazioni che hanno segnato il mio percorso e spiego quale sia l’approccio migliore da seguire nei diversi casi”.

Ma come si fa ad intraprendere questa carriera e a diventare un bravo CTU? “Innanzitutto il CTU ha una grande responsabilità perché deve possedere competenze tecniche ma anche conoscenze giuridiche. Svolgere bene questo lavoro è fondamentale perché si rischia seriamente di fare del male a delle persone in carne e ossa con conseguenze legali a livello civile e penale”, spiega la Marchi.

E’ per questo importantissimo frequentare dei percorsi formativi per essere qualificati e aggiornati”.

Le ultime modifiche normative, tra le altre cose, impongono CTU e custodi opportunamente formati.

Non solo, alla vigilia della riforma del processo civile che prevede una sistemica riduzione dei tempi dei processi, i CTU non devono farsi trovare impreparati ai cambiamenti che li investiranno.

Tra questi, spiega l’architetto Marchi, già docente di diversi corsi di formazione, c’è “la necessità di dare una standardizzazione alle perizie per renderle più semplici da leggere e più fruibili o il bisogno di stabilire una sinergia tra Custode ed Esperto fino ad ora non obbligatoria”.

Il primo corso che affronterà queste tematiche dal titolo CTU ESPERTO STIMATORE QUALIFICATO sarà erogato dal portale perCorsi di Estimo e si terrà il 13 aprile in video conferenza.

Coordinato da Sandro Ghirardini CEO di STIMATRIX e Segretario Generale di E-Valuations (Istituto di Estimo e Valutazioni e Membro di Tegova) avrà docenti di rilievo come Giovanni Colmayer, componente associazione T.S.E.I., Giulio Borella, giudice del Tribunale di Rovigo, Raffaele Rossi, Consigliere della Suprema Corte di Cassazione, Amedeo Di Pretoro, Presidente Associazione Giovani Commercialisti di Chieti, Angelo Peppetti, Ufficio Credito e Sviluppo ABI.

Concluderà i lavori l’architetto Michela Marchi che nel suo intervento riassumerà e tradurrà in termini pratici cosa sarà a chiamato a fare il CTU alla luce di questa riforma.

Le nuove disposizioni di legge saranno poi ulteriormente approfondite nel primo percorso formativo per diventare CTU Esperto Stimatore Qualificato composto da un Masterclass e un BootCamp in programma prossimamente.

Tutti i riferimenti sul sito www.CTUEspertoStimatoreQualificato.it

Scarica il primo capitolo del libro DIARIO DI UN CTU

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